L’AN Brescia ospita il Ferencvaros: salta il ritorno del grande ex per l’infortunio di Edo Di Somma
Pubblicato il 19 Mar 2124 09:14
Un infortunio, un problema da smaltire con il necessario riposo, impedisce il ritorno del grande ex ma la serata non perde, per questo di fascino e promette la cornice delle grandi occasioni. Nell’incontro valevole per la seconda giornata del girone B del quarter final stage di Champions League l’AN Brescia, sconfitta 12-8 all’esordio dal Barceloneta, riceve a Mompiano, fischio d’inizio previsto domani alle ore 20:00 con diretta tv su Sky Sport, il Ferencvaros, reduce, a sua volta, dal successo per 11-9 sull’Olympiacos. Il ritorno, per la prima volta da avversario di Edo Di Somma, era l’evento più atteso della serata ma l’assenza dell’universale non priva di interesse una sfida che nelle ultime annate è stato uno dei grandi classici del panorama continentale. I padroni di casa, che nel match giocato in Catalogna non hanno assolutamente demeritato, misurano il livello dei propri progressi contro una delle tre corazzate che, ragionevolmente, si giocheranno la qualificazione fino all’ultima partita. La vittoria di sabato contro il Circolo Canottieri Ortigia conferma che la strada intrapresa è quella giusta ed il lavoro svolto durante la sosta sta portando i frutti sperati. La squadra si amalgama sempre più di partita in partita e ha solo bisogno di giocare incontri di alto livello per acquisire l’esperienza necessaria a confrontarsi alla pari con le prime della classe. Il pronostico pende nettamente dalla parte degli ungheresi ma il sostegno del pubblico amico, qualche assenza importante, dovrebbe mancare anche Varga, e la possibilità di giocare con la serenità di chi non ha nulla da perdere potrebbero accorciare, almeno parzialmente, il divario nei confronti di una rivale che dispone di un roster dallo straordinario tasso qualitativo e nel quale c’è solo l’imbarazzo della scelta quando bisogna andare a finalizzare l’azione. Dusan Mandic è la stella indiscussa del sette allenato da Nyekj ma il mancino serbo rappresenta solamente la punta dell’iceberg di un collettivo nel quale spiccano individualità come Argyropoulos, Merkulov, l’ex Damonte e i numerosi giovani nel giro della nazionale allenata da Zsolt Varga.
Credit: Enrico Cairaghi
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